Milano, 1 Aprile 2016

Vu‐NET: prima rete italiana per ricerca e formazione sul dolore vulvare

L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, è coordinato dalla Prof.ssa Alessandra Graziottin e dal Dott. Filippo Murina. Il progetto è realizzato grazie al supporto non condizionante di Alfa Wassermann.

Vu‐NET (Vulvodynia Network) si propone di creare la prima rete italiana per lo studio, la ricerca e la formazione medica sul dolore vulvare. Gli scopi riguardano la creazione di strumenti per la diagnosi e la terapia delle diverse forme cliniche di dolore vulvare che una donna può affrontare nell’arco della vita.

Concretamente Vu‐NET ha selezionato i centri presenti in Italia che si occupano di dolore vulvare, nonché le strutture universitarie e ospedaliere ove individuare giovani professionisti in grado di far nascere ambulatori sul dolore vulvare. Uno dei problemi, infatti, è la disomogenea offerta di specialisti nelle diverse regioni italiane, che obbliga le donne a spostarsi con difficoltà e costi rilevanti.

Attraverso i prossimi 6 mesi di raccolta dati, si potranno affinare due importanti strumenti che poi diventeranno patrimonio di tutti i centri specializzati:

  • una cartella clinica specifica standardizzata, capace di raccogliere dati utili a comprendere il tipo di dolore vulvare per facilitare la diagnosi
  • protocolli terapeutici di cura e trattamento per affrontare le diverse situazioni e personalizzare le terapie come è indispensabile fare.

“La terapia del dolore vulvare è efficace e risolutiva quando cura tutti i fattori che possono scatenare il dolore. Deve essere messa a punto e personalizzata da un ginecologo esperto in questo campo, in base alla gravità e alla durata dei sintomi nella singola donna, e all’esame clinico. Il corpo umano utilizza esattamente gli stessi meccanismi di difesa in organi diversi. Questo è vero in particolare per la risposta infiammatoria e il viraggio del dolore da nocicettivo a neuropatico. Per questo l’interdisciplinarietà può aiutare molto a rileggere in chiave multisistemica processi altrimenti difficilmente spiegabili”, ha commentato il Dott. Murina durante l’expert meeting.

Il progetto ha preso il via attraverso un expert meeting a cui hanno partecipato una ventina di esperti italiani di diverse estrazioni specialistiche: ginecologi, urologi, sessuologi, endocrinologi e fisioterapisti.
Durante l’incontro è stata messa a punto una cartella clinica standardizzata che verrà adottata da tutti i medici che si occuperanno di dolore vulvare in Italia. La cartella clinica standardizzata renderà possibile unificare i criteri di diagnosi e rilevare una serie di variabili critiche per arrivare a offrire a tutte le donne italiane le migliori cure possibili.

A breve il gruppo di lavoro pubblicherà su vari siti ‐ tra cui quello dell’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus http://www.vulvodinia.org ‐ un questionario rivolto alle donne che consentirà di raccogliere informazioni essenziali sui fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento del dolore vulvare e sulle comorbilità associate (cistiti, sindrome dell’intestino irritabile, ipertono del pavimento pelvico, endometriosi, fibromialgia o cefalea). I dati raccolti permetteranno di perfezionare i criteri di diagnosi e di realizzare linee guida diagnostiche e terapeutiche, che verranno applicate negli ambulatori italiani e consentiranno alle pazienti di relazionarsi con personale informato e preparato.

Vu‐NET si propone di informare le donne, i medici e le istituzioni su questo tipo di dolore; di formare i giovani medici e stimolare la ricerca sull’argomento, facilitando la diagnosi e la valutazione del decorso clinico attraverso l’individuazione di indicatori di efficacia; di validare protocolli per la terapia da utilizzare a livello nazionale.

Il progetto è ambizioso, ma segna un passo avanti per la salute delle donne.

Dolore Vulvare e comorbidità:
lo scenario analizzato da Vu-Net

1 Aprile 2016: Prima rete italiana per ricerca e formazione sul dolore vulvare